Ethnos, il festival organizzato da La Bazzarra non è solo musica. Spazio alla danza ed il secondo appuntamento è con la compagnia Tarantarte in “Premesse a Kore”
C’è un filo rosso che lega il presente della danza popolare alle sue origini più antiche: è il legame con il luogo in cui affondano le sue radici. È il nastro rosso avvolto attorno alle braccia delle danzatrici sulla scena che, ieratiche e seduttive, come sacerdotesse custodi di un culto misterico prima che misterioso, conducono lo spettatore alla sua iniziazione. Quello che si consuma sulla scena è infatti un drama mystikon, il dramma iniziatico al mistero della trance, che spesso è il cuore occulto e pulsante delle danze di tradizione popolare. Kore, la “fanciulla indicibile” del mito, è il nume ispiratore di questo lavoro della Compagnia Tarantarte che scava nel mito e nel rito delle danze popolari del Mediterraneo in cerca della danza originaria che è madre di tutte le danze. Così, come tante Demetre all’inseguimento di una sola Kore, come madri alla perenne ricerca di una figlia perduta forse per sempre, le danzatrici tessono i fili di una trama impossibile da ricomporre. Una storia mai esistita ma che è ancora tutta da scrivere. Una storia plurale, corale. Ognuna, sola, col proprio velo come una pagina bianca, a narrare la propria versione tra le infinite possibili – del mito e di sé – nel tentativo di penetrare il mistero di queste danze a partire dalla sua radice più profonda, il corpo, perchè solo il corpo riesce ad esprimere l’inesprimibile, a dire l’indicibile. Corpi di donne che si fronteggiano e che si sostengono, donne con braccia forti che possono colpire ma che sanno anche cullare, corpi che talvolta cadono ma che sempre si rialzano. Corpi che aderiscono a un velo, confine materiale e metaforico tra quello che si può vedere e ciò che si può solo immaginare.
Regia e coreografie Maristella Martella
Interpreti Manuela Rorro, Alessandra Gaeta, Giulia Piccinni, Claudia Sarcinella
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